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La Storia di Radda in Chianti

Storia di Radda in Chianti

L'area archeologica di Poggio la Croce testimonia che il territorio fu popolato già dal II millennio a.C. mentre incerta è la presenza etrusca; in seguito alla caduta dell'Impero romano nei dintorni dell'attuale Radda in Chianti vennero a formarsi alcuni borghi quali Volpaia, Monterinaldi e Castelvecchi.

Radda in Chianti venne citata agli inizi dell'undicesimo secolo in una pergamena: si tratta di un documento confermante la donazione in favore della Badia Fiorentina esegita dalla contessa Willa. Da quel momento in avanti quest'area diviene una delle più importanti della zona.

Sul finire del dodicesimo secolo Enrico VI lascia il castello di Radda in feudo ai Conti Guidi, feudo poi riconfermato da Federico II, ma nel Duecento entrò nell'orbita di Firenze. I Senesi presero di mira il castello e lo saccheggiarono nella prima metà del tredicesimo secolo, costruzione che venne in seguito occupata dall'esercito di Carlo d'Angiò.

Fu inclusa nella Lega del Chianti, di cui amministrativamente Radda in Chianti era il capoluogo, per la difesa del territorio fiorentino e al termine del Trecento fu sede di un podestà eletto dai Fiorentini.

Il diciassettesimo secolo fu l'epoca in cui i castelli divennero ville signorili e si diede avvio alla produzione di vini pregiati tuttora alquanto noti a livello nazionale. Il momento di massimo splendore economico fu vissuto tra gli anni Cinquanta e Settanta grazie alla produzione agricola, alla riscoperta delle ville e dei castelli e al potenziamento del turismo.